Un po' di storia

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Quadro di Salvatore di Giuseppe (1852- 1930), del 1881, raffigurante la chiesa di Cartecchio nel suo aspetto originale. In primo piano c'è la quercia dell'apparizione.

Cartecchio era un tempo un piccolossimo gruppo di case, in aperta campagna, e dal 1806 è stata frazione del Comune di Teramo. A partire dal 1950 Teramo si è cominciata ad espandere oltre il suo centro storico, verso sud- est, inglobando anche la frazione di Cartecchio, il cui nome oggi è rimasto solo nella sua antica chiesa: Santa Maria in Cartecchio.
La leggenda narra che la quercia davanti la chiesa (andata distrutta con l'espansione moderna) fosse scenario, tra il 1511 e il 1512, di un miracolo: una notte dalla quercia si sprigionava una forte luce; le genti del luogo si avvicinarono e videro una donna vestita d'azzurro che disse: Qui presso s'innalzi la nuova chiesa alla gran Madre di Dio!
Si iniziò quindi la costruzione della chiesa, che assunse un aspetto tipicamente rinascimentale e iniziò ad essere molto frequentata, così come l'antistante quercia. Inagibile a causa del terremoto del 1703 e pericolante dopo l'alluvione del 1780, la chiesa fu completamente ristrutturata a partire dal 1790: distrutto il campanile, esso fu ricostruito uguale al precedente, quindi si allungò la chiesa e si cercò di mantenere la facciata rinascimentale. All'interno furono eseguiti lavori di abbellimento e collocata la nuova statua della Vergine. Nell'Ottocento era uno dei luoghi più caratteristici della campagna teramana. A partire dal 1891, la facciata fu completamente rifatta, eliminato l'abside. e nel corso del secolo successivo la chiesa assunse all'interno un aspetto moderno. Negli anni '50, come già detto, andò abbattuta l'antica quercia dell'apparizione. La chiesa è parrocchia

La chiesa dall'esterno. La facciata è di fine '800 e riprende formule neoclassiche, mentre il campanile è del XVIII secolo, copia di quello del '500.

L'interno è ad una navata, moderno, e sull'altare maggiore conserva la venerata effige della Vergine di Cartecchio, del XVIII- XIX secolo.
Questa statua, che andò probabilmente a sostituire un'altra statua o un quadro più antichi, è portata in processione la terza domenica di Settembre, festa della Madonna di Cartecchio. La processione, un tempo molto più pomposa dell'attuale (faceva quasi tutto il giro di Teramo e delle sue campagne; ad ogni sosta venivano accese batterie di mortaretti - crillareccia - e venivano celebrate due messe durante il corteo, uno sul ponte San Ferdinando e l'altra in Piazza Garibaldi; la processione partiva alle 15.00 e rientrava verso la mezzanotte), fa oggi il giro dei quartieri di Cartecchio e Colleatterrato, quindi sul ponte San Ferdinado, seguita dai botti, svolta e ritorna in chiesa. La processione a volte si ferma nelle case di qualche persona.

Nell'immagine, come appariva la chiesa prima di tutte le trasformazioni moderne