ETIMOLOGIA DELLA PAROLA “CARTECCHIO”
Secondo alcuni studiosi, il nome della contrada di Cartecchio, che sorge alla porte di Teramo in direzione Giulianova, potrebbe derivare dal latino “Carticula”. Un’antica leggenda narra, infatti, di una miracolo compiuto dalla Vergine delle Grazie e da San Berardo che misero in fuga le soldataglie del Duca di Atri Matteo Acquaviva nella notte del 18 novembre 1521, mente assalivano Teramo. Quel giorno fu sottoscritta la pace firmando una carta o “carticula” sotto il cerquone che esisteva un tempo presso la chiesa . Da qui sarebbe derivato l’attuale nome di “Cartecchio”.
LA CHIESA DI CARTECCHIO E LA TRADIZIONE POPOLARE
La leggenda racconta che un giorno le genti videro una donna celestiale che rifulgeva sul cerquone di Cartecchio e molti udirono una voce che diceva : “Qui presso s’innalzi la nuova chiesa alla gran madre di Dio!” .Poi la figura scomparve e un fulmine colpì l’albero sul cui terreno venne costruita la nuova chiesa .Secondo un’antica tradizione, il nome di Cartecchio potrebbe derivare proprio dalla quercia “scartecchiata”, ovvero divelta.
LA FESTA DI CARTECCHIO IERI E OGGI
Ogni anno, nella terza domenica di settembre, si festeggia la Madonna di Cartecchio. In passato il momento principale della festa era la Processione della statua della Madonna; il corteo partiva dalla chiesa nel primo pomeriggio e , seguita da un numerosissimo stuolo di fedeli, percorreva Viale Crispi per arrivare a Ponte San Ferdinando, sostando di tanto in tanto presso alcune abitazioni. Una volta giunti al Ponte San Ferdinando, si celebrava la Messa e si sparavano i botti. Oggi che la parrocchia ha una diversa estensione territoriale, la processione continua ad essere il momento più aggregante e sentito dalla festa; questa, attraverso un percorso itinerante, visita tutte le zone della parrocchia , compreso i nuovi quartieri di Colleatterrato.
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